Ricercator*.
Dip. Scienze della Vita e Biologia dei Sistemi
Ruolo: Principal Investigator
Pagina personale
Sono una biologa molecolare e mi sono sempre occupata di studiare come le cellule rispondono a stimoli esterni e modificano il proprio assetto. Nel mio laboratorio (Women's Health Genomic Lab - valelab.org) ci occupiamo di investigare con tecniche di nuova generazione i meccanismi molecolari alla base di alcune patologie femminili, specialmente quelle poco studiate, tra cui vulvodinia e morbo di Paget vulvare. Sono coordinatrice del progetto V-days con lo scopo di attirare l’attenzione non solo del pubblico generale verso queste patologie, ma anche dei ricercatori che per troppo tempo hanno ignorato questo campo di ricerca.
Federica Manfredi (antropologa medica)
Dip. Culture, Politica e Società
Ruolo: Project coordinator
Pagina personale
Usando la prospettiva dell’antropologia medica, guardo al dolore pelvico e vulvare per fare emergere le costruzioni culturali che ne plasmano l’esperienza. L’attenzione alle categorie di significato che usiamo per dare senso al dolore possono aiutarci a comprendere le discriminazioni nell’accesso alla salute e fenomeni come l’invisibilizzazione delle patologie genitali femminili. Il mio obiettivo è contrastare la normalizzazione del dolore vulvare e pelvico.
Raffaella Ferrero Camoletto (sociologa dei processi culturali)
Dip. Culture, Politica e Società
Pagina personale
Mi sono avvicinata allo studio dell’intreccio tra genere e sessualità attraverso l’analisi di come la maschilità si costruisca attraverso discorsi e pratiche sessuali e loro eventuali incongruenze e fallimenti (caso del Viagra e di altri sessuofarmaci). MI sono poi spostata a studiare come la femminilità venga costruita in situazioni di patologia cronica, come endometriosi e vulvodinia, che impattano drammaticamente sulle performance della vita quotidiana, inclusa la sfera delle pratiche sessuali. Il filo conduttore di tutta la mia ricerca è capire come, nell’esperienza quotidiana, le persone negozino la propria identità di genere in relazione alle aspettative sociali (che cosa fa riconoscere l’adeguatezza come uomo /donna in un dato contesto sociale?) e alle proprie specifiche condizioni di vita (come nel caso di disfunzione erettile, vulvodinia e endometriosi).
Angela Zottola (linguista)
Dip. Culture, Politica e Società
Nella mia ricerca mi occupo di analisi del discorso, in altre parole cerco di capire come l’elaborazione di determinati concetti attraverso il linguaggio influisce sulla maniera in cui quei concetti si comprendono e interpretano. Mi occupo in particolare di identità di genere e sessualità e mi interessa studiare come le persone costruiscono linguisticamente la propria identità nei vari contesti vitali. Sono convinta che essere consapevoli del modo in cui si parla porti consapevolezza e chiarezza su tutti i fronti. Mi sono avvicinata a questo progetto perché mi interessa approfondire il tema della (non) medicalizzazione legato alla femminilità.
Silvia Gattino (psicologa sociale e di comunità)
Dip. Psicologia
Attraverso l’approccio della psicologia sociale e di comunità analizzo rappresentazioni sociali, stereotipi e pregiudizi connessi alla salute che possono influenzare la diagnosi, il trattamento e la gestione dei/delle pazienti e alimentare una disparità nell’accesso ai servizi e alla cura per uomini e donne. Poiché la socializzazione differenziata ai ruoli di genere favorisce l’emergere di comportamenti e reazioni diverse ai problemi di salute negli uomini e nelle donne, studio il grado di consapevolezza di medici e mediche sul ruolo che ha il genere in ambito sanitario e l’associazione tra questa consapevolezza e altri costrutti psicosociali, come sessismo ed empatia. Mi sono avvicinata a questo progetto per contribuire ad accrescere la consapevolezza degli stereotipi e dei pregiudizi relativi alle cosiddette malattie neglette e favorirne la decostruzione.
Alessia Toldo (geografa)
Dip. Culture, Politica e Società
Virginia Zorzi (linguista)
Dip. Culture, Politica e Società
La mia ricerca si colloca nell'ambito della linguistica applicata e dell'analisi del discorso. Attualmente lavoro sull'intersezione tra la conoscenza scientifica, la sua rappresentazione e fenomeni come le teorie del complotto, le controversie scientifiche e le questioni sanitarie di genere, entro le quali rientra il modo in cui parliamo di dolore vulvare e pelvico. Faccio parte del progetto V-days per documentare e aumentare la consapevolezza su quanto il linguaggio (scientifico e non) sia importante per tutelare il benessere delle persone nell’ambito di queste patologie invisibili.
Nicole Bonfanti (sociologa)
Dip. Culture, Politica e Società
I miei studi riguardano prevalentemente corpi, sessualità e l’interpretazione culturale degli stessi all’interno della nostra società. Mi occupo in particolare di lavoro sessuale e dello studio dei significati attribuiti alle interazioni all’interno degli scambi sessuo-economici prestando particolare attenzione alla discrepanza narrativa tra dibattiti politico-normativi, media e saperi situati. Dal 2024 ho avuto la possibilità di concentrarmi sulla medicalizzazione della sessualità e del corpo femminile. Il progetto V-days si configura come un’opportunità di informazione e restituzione di risorse fondamentali per poter conoscere, prevenire o meglio convivere con disturbi invisibilizzati da costrutti culturali e paradigmi medici.
Giorgia Riboni (linguista)
Dipartimento di Lingue e Letterature straniere e Culture moderne
Pagina personale
Il mio ambito di specializzazione è l’analisi del discorso in lingua inglese e la mia ricerca parte dal presupposto teorico che la nostra comprensione della realtà non dipenda da verità oggettive, ma che venga “costruita” dalle interazioni sociali e dalla lingua. L’approccio del costruttivismo discorsivo è pertanto alla base dell’interesse per i fenomeni di diagnosi e (sotto- e sovra-) medicalizzazione. Il mio contributo al presente progetto pertanto riguarda l’indagine delle pratiche linguistiche utilizzate nel discorso medico della vulvodinia e della loro interazione con le dinamiche sociali inerenti la disparità di potere e discriminazione.
Giorgia Molinengo (psicologa)
Dip. Psicologia
Il mio ambito di ricerca è legato allo sviluppo, alla validazione e alla traduzione di strumenti di misura propri della psicologia con un interesse specifico per la qualità della vita associata al benessere nelle patologie croniche. Ho aderito a questo progetto perché mi interessa approfondire il tema dei disturbi invisibilizzati e i possibili legami con la qualità della vita delle persone che ne soffrono.
Nicole Braida (sociologa)
Dip. Culture, Politica e Società
Sto lavorando a un progetto sull’endometriosi, con l’obiettivo di indagare i discorsi sulla patologia tra sapere medico e sapere incorporato, a partire da un posizionamento transfemminista e antiessenzialista. Ho aderito al progetto nella speranza di uscire dalla bolla accademica e di attivismo per la divulgazione di contenuti sulle patologie invisibilizzate.
Paola Sacchi (antropologa)
Dip. Culture, Politica e Società
Lucia Portis (antropologa medica)
Dipartimento di Scienze della Sanità Pubblica e Pediatriche
Marco Di Nardo (tecnico audio-video)
Dip. Culture, Politica e Società
Ivan Molineris (fisico dei sistemi complessi)
Dip. Scienze della Vita e Biologia dei Sistemi
Fulvio Borella (ginecologo)
Dip. Scienze Chirurgiche
Facilitator* gruppo scuola.
Student* universitar* coinvolt* nella formazione e nel dialogo intergenerazionale
Francesca Audisio
Studente in Educazione Professionale (Triennale in corso)
Sono una studentessa al terzo anno di Educazione Professionale. Ho scelto di partecipare a questo progetto in quanto la considero una bella opportunità per informarmi su un tema ancora poco conosciuto. Inoltre ritengo che fare formazione nelle classi delle superiori sia un ottimo modo per sensibilizzare rispetto al tema.
Ele Cattaneo
Studente in Antropologia Culturale ed Etnologia (Magistrale in corso)
Ciao! Sono Ele, ho 26 anni e studio Antropologia culturale ed etnologia. Ho preso parte al progetto perché mi tocca da vicino: molte persone a me care soffrono di dolore vulvare e nel mio piccolo vorrei rendermi utile alla causa.
Valentina Deruvo
Studente in Educazione Professionale (Triennale in corso)
Mi chiamo De Ruvo Valentina, frequento il terzo anno di Educazione Professionale presso l'Università di Torino. Ho preso parte a questo progetto perché credo fortemente che i tabù vadano abbattuti soprattutto quando si parla di salute. Penso che questa esperienza sarà un arricchimento per chiunque ne è o ne sarà coinvolto.
Chiara Giaquinto
Studente in Educazione Professionale (Triennale in corso)
Sono una studentessa del terzo anno di Educazione Professionale. Partecipare a questo progetto mi sta permettendo di venire a conoscenza di concetti che ritengo molto utili per la costruzione della mia professione. Inoltre credo molto nella divulgazione di informazioni agli alunni delle scuole superiori di secondo grado. Ho avuto modo di evincere l’efficacia degli interventi con i ragazzi e le ragazze in ambito scolastico con altri progetti che ho svolto.
Elena Guerri
Studente in Psicologia Clinica (Magistrale in corso)
Sono Elena, ho 24 anni e frequento il corso magistrale di Psicologia Clinica. Ho scelto di dedicarmi a questo progetto perché ho provato sulla mia pelle cosa significa avere un dolore che nessuno (ri)conosce. Credo nell’importanza della voce di ognuno, e che si debba partire proprio da un dialogo aperto e consapevole per garantire ad ogni disturbo il riconoscimento e la dignità che merita, visibile o invisibile che sia.
Anna Lazzeri (Psicologa Clinica)
Master in Sessuologia Clinica (In corso)
Tirocinante presso Ce.Mu.S.S. (Centro Multidisciplinare Salute Sessuale)
Sono appassionata di Psicologia, dell’approccio complessificante alla Persona e nel mio futuro vorrei essere una psicoterapeuta in grado di accompagnare chi lo desidera nel profondo dei suoi vissuti.
Mi sono interessata al tema delle malattie invisibilizzate circa 3 anni fa. Ho avuto il privilegio di condurre una tesi di ricerca con l'Università di Torino sui vissuti psicologici delle persone con dolore vulvare, vulvodinia o vestibolodinia. Al Ce.Mu.S.S. sto approfondendo le mie conoscenze per ciò che riguarda la sofferenza psicologica reattiva al dolore vulvare o alle IST. Partecipo al progetto V-days per sensibilizzare le generazioni più giovani e per approfondire le mie conoscenze attraverso scambi preziosi con le altre figure professionali. Trovo questo progetto estremamente arricchente per la multidisciplinarietà che offre alla comunità.
Federica Loperfido
Studente in Biotecnologie Molecolari (Magistrale in corso)
Mi chiamo Federica, ho 24 anni e sono prossima alla laurea in Biotecnologie Molecolari. La scienza mi ha sempre appassionata perché mi permette di comprendere ciò che mi circonda. Tuttavia, la parte più gratificante resta la possibilità di aiutare concretamente le persone. Per questo motivo, penso sia importante studiare malattie poco conosciute e divulgate così da contribuire al progresso nel campo della ricerca e al benessere del prossimo.
Dorotea Marcantonio
Studente in Nuove Tecnologie dell’Arte, Accademia Albertina (Triennale in corso)
Sono Doro, ho 21 anni e amo l'arte e la natura. Faccio parte di Yggdra, un'associazione di Alessandria che promuove eventi culturali e sociali. Da tre anni, con il progetto Sessualizziamo, mi occupo di realizzare attività di educazione sessuale peer to peer da portare in scuole della provincia: in quest’ottica ho deciso di partecipare al progetto V - days.
Carola Morando
Studente in Antropologia Culturale ed Etnologia (Magistrale in corso)
Mi chiamo Carola Morando, sono una studentessa del corso di laurea magistrale in Antropologia Culturale ed Etnologia. Partecipo a questo progetto da mesi e l’ho visto crescere e cambiare nelle sue diverse forme; sono fiera di poter dare il mio contributo facendo divulgazione a proposito di patologie vulvari ed endometriosi, temi che un po’ alla volta stanno prendendo sempre più spazio e attenzione, attraverso pratiche multimodali e partecipative.
Noemi Pedrotti
Studente in Scienze e Tecniche Psicologiche (Triennale in corso)
Sono una studentessa alla fine del percorso della triennale di psicologia, mi son sentita motivata ad aderire al progetto dopo aver apprezzato l’ottica preventiva della psicologia di comunità e perché da sempre attirata dalle tematiche sociali. Inoltre mi accompagna in questo percorso la speranza di apprendere nuove competenze, arricchirmi di prospettive personali e/o disciplinari eterogenee e il desiderio di mettermi in gioco in nuove esperienze formative. Trovo stimolante la modalità di co-costruzione in quanto permette di sollecitare un apprendimento attivo e un pensiero critico da ambe le parti.
Giulia Pirovano
Studente in Antropologia Culturale ed Etnologia (Magistrale in corso)
Sono Giulia, ho 24 anni e sono una studentessa della magistrale in Antropologia. A partire dalla triennale ho iniziato ad interessarmi agli studi di genere, principale motivo per cui ho deciso di partecipare a questo progetto.
Offrendo il mio contributo per questo tipo di iniziativa sento di poter dare un piccolo aiuto più concreto per poter rendere più conosciuto un tema di cui si parla e si conosce ancora troppo poco.
Gloria Pisacane
Studente in Antropologia Culturale ed Etnologia (Magistrale in corso)
Sono Gloria, studentessa di Antropologia Culturale ed Etnologia e mi sono avvicinata al progetto perché volevo restituire un favore: io, come tante altre, sono finalmente giunta ad una diagnosi e un percorso riabilitativo grazie a qualcunx che aveva deciso di parlarne sui social, nelle piazze, negli eventi delle associazioni e fuori dagli studi medici; da quel momento, cerco di collaborare in ogni occasione utile per creare diffusione e consapevolezza.
Scuole.
Circoscrizione 1
Sede ENGIM (Ente Nazionale Giuseppini del Murialdo) Piemonte
Circoscrizione 2
Circoscrizione 5
Circoscrizione 8
Partner.